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INCONTRO AL NUOVO MILLENNIO CON UN RITROVATO NATURALISMO

Dagli abissi della memoria, tra i “ricordi incantati”, il “crisma dei simboli” e i “volti di Venere”

… L’artista è passato da un realismo visionario a una pittura piena di furore espressivo, squarciando il diaframma dietro il quale l’immaginario celava il suo tesoro di idee. I suggerimenti di una vasta cultura umanistica ne hanno spinto l’inventiva a dare forma ai miti verso quale egli ha particolare simpatia; e quando avverte l’esigenza di un’alternativa a quei temi fantastici il pittore ricorre al reale attraverso rappresentazioni in cui le forme sono psicologicamente centrate, nella loro essenza vitale, in una sintesi fra realtà e immaginario. “E pare ogni volta - si legge in un intervento critico - che le espressioni scaturite da un tale processo creativo riemergano dagli abissi della memoria e assumano consistenza dopo un confronto ineludibile con la realtà che le ha invocate”.

Tommaso Paloscia, 1999

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